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Un ventenne diventa milionario con la vendita della start up per la pizza

Pizzabo.it, che riunisce 312 ristoranti in diverse città del Nord, acquisita dai tedeschi di Rocket Internet.
 
Il segreto del successo? Un dispositivo che stampa lo scontrino con l’ordine per il pizzaiolo dopo l’acquisto in internet. (…) È di questi giorni infatti la notizia che Rocket Internet – il gruppo di e-commerce berlinese quotato alla borsa di Francoforte lo scorso anno – ha comprato la startup bolognese Pizzabo.it per una cifra milionaria (…).
«Non commento», dice sul prezzo di vendita il fondatore Christian Sarcuni, 29 anni, di Matera.

 
La vendita
L’acquisizione, realizzata al 100 per cento – registrata nella visura camerale l’11 febbraio con la cessione alla Ecommerce holding con sede in Lussemburgo – rientra in una più grande strategia di espansione di Rocket Internet, che sta puntando sul «food & grocery» per «diventare la più grande piattaforma online al di fuori degli Stati Uniti e della Cina», come recita la sua mission.
 
Pizzabo.it è nata a cavallo del 2010-11 sotto le Due Torri – a Bologna – grazie a Christian Sarcuni (…)
 
La tecnologia
Alla base della società di Sarcuni c’è un dispositivo che viene dato alle pizzerie e ai ristoranti che effettuano consegne a domicilio. Il cliente che si connette a Pizzabo.it vede gli esercizi aperti più vicini a sé, corredati di tempi di consegna e recensioni. Effettuato l’ordine, l’apparecchio del pizzaiolo squilla e stampa una specie di scontrino con le richieste: se c’è la conferma, il cliente di lì a qualche minuto riceverà la pizza o altro a casa.
 
I numeri
Pizzabo.it oggi è presente oltre che a Bologna a Ferrara, Milano, Padova, Parma e Pisa, totalizza 1,1 milioni di ordini, serve 312 ristoranti ed è adottata da 240mila persone. L’acquisto di Pizzabo.it rientra nella strategia di espansione da parte di Rocket Internet (…) «Con Rocket internet entriamo in un mondo diverso, più veloce, più dinamico, stiamo attuando un progetto di crescita che ci vedrà a coprire nel medio periodo, quindi nel giro di qualche mese, il territorio nazionale, arriveremo in altre città come Roma, Torino, Napoli, stiamo reclutando personale».
 
Fonte:
http://corriereinnovazione.corriere.it/coverstory/2015/18-febbraio-2015