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Storia della pizza

La pizza è all’alba di una nuova grande stagione grazie a una schiera, sempre più ricca di bravi pizzaioli, siano essi cultori della tradizione o artefici di proposte gourmet
scrive il Gambero Rosso nel presentare la Nuova Guida alle Pizzerie.

 

Amata da grandi e piccini, la pizza non è semplicemente un prodotto gastronomico, ma un vero e proprio simbolo e non solo della cucina napoletana, ma di quella italiana in generale. La pizza, infatti, è uno degli alimenti più famosi e consumati al mondo.
 
Ma da cosa deriva il suo nome? E quali sono le sue origini e quali i passaggi storici che hanno consentito la nascita della pizza come la conosciamo oggi?
 
Sono proprio questi i quesiti ai quali vogliamo cercare di dare una risposta in questo articolo, come pure nei prossimi numeri della nostra rivista. Contrariamente a quanto si può pensare, infatti, la pizza ha una storia lunga e complessa che, proprio per questa ragione, non è semplice da ricostruire. Numerosi sono i punti sui quali gli studiosi dibattono, in primis l’origine del suo nome. La difficoltà è data soprattutto dall’ampia diffusione di questo alimento; diffusione che rende difficile risalire con esattezza alla lingua di provenienza del termine pizza.
 
Molti studiosi sono portati a pensare che esso derivi dal napoletano pinsa, dal verbo latino pinsere che stanno a significare pestare, pigiare, schiacciare e che trarrebbero origine dal greco pita, vale a dire infornato. Tutti termini che richiamerebbero quindi alcune fasi della lavorazione della pasta.
 
Non è però da escludere l’ipotesi di un’origine germanica del termine: esso deriverebbe da bĭzzo-pĭzzo diventato poi Bissen nel tedesco moderno, che sta a significare boccone, pezzo di pane, tozzo di focaccia.
 
La faccenda si complica ulteriormente quando si tenta di ricostruire la storia della pizza come alimento, indipendentemente cioè dal termine. Se, infatti, il termine “pizza” sembrerebbe comparire per la prima volta in forma scritta “solo” nel 997 in un documento di Gaeta, primitive forme di focacce schiacciate, antenate delle pizze attuali, erano già presenti nell’antichità presso egizi, greci e romani.
 
Tutto ha inizio con la scoperta dell’agricoltura (oltre 11 mila anni fa): l’uomo, prima nomade, diviene sedentario e impara a coltivare diverse specie vegetali tra cui il grano. Proprio questo frumento presto inizia a essere finemente macinato, impastato con acqua per poi essere cotto su pietre roventi. Si apre così, diverse migliaia di anni fa, la strada alla conquista di pane, schiacciate e, successivamente, della pizza.
 
Un ulteriore passo decisivo sembra essersi verificato circa 6mila anni fa in Egitto, con la scoperta della lievitazione e del forno. Sono proprio gli egizi infatti a utilizzare per primi la pasta lievitata, a cuocerla e a conservarne alcuni pezzi da utilizzare per far crescere altra pasta.
 
Sono loro a realizzare pure il primo forno a forma conica. Chiaramente il loro forno era strutturato in maniera semplice e funzionava in modo molto diverso dai forni odierni: i panetti venivano infatti appiccicati alle pareti esterne che, una volta cotti da un lato, si staccavano automaticamente. A questo punto venivano appiccicati nuovamente dal lato ancora crudo, fino a giungere al completamento della cottura. L’idea di dividere il forno in due parti, una dedicata esclusivamente alla brace e una alla cottura della pasta, si svilupperà solo in seguito.
 
Continua sul prossimo numero.
 
Fonte di riferimento:
www.pizzamondo.it