Il Decalogo del Cuoco
Gualtiero Marchesi presenta le regole per il perfetto chef
Il comitato scientifico della Fondazione che porta il nome del maestro della nuova cucina italiana ha approvato i dieci principi. Dalla prima direttiva: “Il cuoco è un mestiere o meglio ancora è un servizio” al monito conclusivo “Creare è: non copiare”.
Dieci regole che ogni cuoco degno di questo nome deve rispettare.
Perché un decalogo dello chef? L’esigenza nasce dalla volontà di chiarire il ruolo del cuoco, nella terminologia e nella sostanza.
A partire dal principio numero uno: “Cuoco è un mestiere o meglio ancora è un servizio, un ministerium”.
La seconda regola riguarda l’abito, ovvero la divisa. Deve essere candida, a rispecchiare le caratteristiche essenziali della funzione del cuoco: l’onestà, la pulizia, il rispetto.
Regola numero tre: la legge del cuoco è la ricetta di cui è esecutore, ricordando che ogni buona esecuzione presuppone una quota d’interpretazione, attentamente dosata, non eccessiva ma neanche assente, introdotta con rispettosa discrezione.
Il quarto principio ricorda che ai diversi gradi di esperienza e conoscenza corrisponderanno tre figure: l’esecutore, l’interprete e il compositore. Per raggiungere questi traguardi, il cuoco dovrà impadronirsi della tecnica e aver fatto pratica di tutte le partite: antipasti, primi, carni, pesci e pasticceria anche se, poi, deciderà di dare il meglio di sé in una di queste.
Quinta regola. Un elemento importante per arricchire le proprie esperienze gastronomiche è sicuramente la conoscenza di luoghi: dell’acqua, della terra, dell’aria che conservano memoria del carattere del territorio dando a frutti e animali sostanza e gusto; degli abitanti e del clima, con cui gli uni e gli altri devono inevitabilmente misurarsi.
Sei: lo studio delle culture alimentari di altri Paesi può contribuire a formare una conoscenza più ampia dell’arte culinaria e delle sue realizzazioni con differenti aspetti e contenuti.
Alla settima regola si citano i due pilastri sui quali si fonda la capacità di un cuoco: la conoscenza della materia e dei modi di trattarla nel rispetto della sua natura.
Ottavo: soluzioni tecniche e virtuosismi non possono prescindere dalla conoscenza di tecnica e materiali nella concezione e nell’esecuzione.
Il penultimo principio si riferisce alla conoscenza, da parte del cuoco, di ciò che è giusto fare riguardo a ogni preparazione: quali sono tempi e modi della cottura, l’esatta temperatura, la durata dell’eventuale riposo e la scelta del contenitore più adatto per la presentazione finale.
La divulgazione della cultura gastronomica, fondamentale nel mestiere del cuoco, chiude il decalogo. Insegnando a mangiare bene e correttamente e, al contempo, istruendo i giovani, passando il testimone ai meritevoli.
Al di fuori delle regole, e sopra tutte, il monito ”Creare è: non copiare” (…) la novità può essere riconosciuta in ciò che è sconosciuto ma anche in quello che è già noto.
Fonte: www.ilfattoquotidiano.it/2015/03/02/decalogo-cuoco-gualtiero-marchesi
*) NdR – Gualtiero Marchesi – Milano, 19 marzo 1930 – è un cuoco e ristoratore italiano, unanimemente considerato il fondatore della “nuova cucina italiana”; a parere di molti lo chef italiano più noto nel mondo. Sicuramente ha contribuito allo sviluppo della cucina italiana, ponendo la cultura culinaria italiana tra le più importanti del mondo (it.wikipendia.org).